se esiste -ci sto ancora pensando su- il mal d’Africa non può essere tanto diverso da questo senso di inquietudine che sto provando stando lontana da quel “tempo” e da quegli “spazi” che fino ad oggi solo l’Africa mi ha regalato.
Un tempo pesante e prezioso che riscatta la frivola frenesia conquistata correndo a testa in giù in una parte di mondo ingorda.
Uno spazio vero e intenso, colorato, profumato, denso e consistente e soprattutto ampio.
Di certo le nostre città saranno anche più ingorde, ma bisogna saper vivere allo stesso modo, col cuore sempre libero e sereno. A parer mio è sbagliato cercare fuori le sensazioni di serenità e di naturalezza. L’Africa è sempre dentro di noi, perché ci siamo stati tutti, in un modo o nell’altro.
ne sono certa che, in un modo o nell’altro, in Africa ci siamo stati tutti. Ma le sensazioni che si provano, tanto familiari quanto nuove, vanno quanto meno risvegliate.
non puoi davvero sentire l’Africa dentro se prima non l’hai “assaggiata” almeno una volta. in Africa è tutto dilatato, dagli spazi alle emozioni…
Potrebbe essere Sara, ma viaggio ogni giorno più di quanto potrei fare con qualunque altro mezzo.
ormai sarai di nuovo in terra rossa… c’è il mal di casa adesso? 🙂
sul lavoro una collega può fare la differenza, eccome se può….
un abbraccione,
Sara
come vedi, c’è mal di casa, non ci si accontenta mai!
Un abbraccio
p.s. eccome se può! 😉
Ciao Cecilia volevo darti un in bocca al lupo per la seconda fase dell’ African tour!!!!!!!!!
Ti aspettiamo è!!!!!! E sii prudente!!!!!!! Là è malament 🙂 🙂
Ciao Cecilia… Una BALENA!!!!!
Crepi, rispondo io. Sarò prudente e tu fa’ il serio.
Un abbraccio.
p.s. Balena è diventata il mio segnalibro 🙂